02/06/11

HgOTelSVeNmVBMhdF#1: Franky


Benvenuti siore e siori al primo appuntamento con Ho gli occhi tristi e le scarpe vecchie e nessuno mi vuole bene. Ma ho da fare. il programma dedicato a vecchi personaggi della letteratura (e anche del cinema, perchennò) horror. Che fine hanno fatto? Come si guadagnano da vivere? A queste domande rispondiamo noi, ladies and gentleman.
Primo ospite di Ho gli occhi tristi e le scarpe vecchie e nessuno mi vuole bene. Ma ho da fare. è il Mostro di Frankenstein, o, come lo chiamano gli amichetti, "Franky".
Franky lavora come buttafuori per locali porno (nessuna distinzione, sia etero che gay, per arrotondare lo stipendio). Ammette che la piega che ha preso la sua vita gli piace tanto, ma a volte ha nostalgia di qualcosa di indefinito e vorrebbe farla finita.
Applausi, pubblico.
E con questo chiudiamo la nostra prima puntata.
Arrivederci alla prossima, con l'Uomo Lupo!

("Sei un salato madico" © mia sorella)("Avevo gli occhi tristi, le scarpe vecchie e nessuno mi voleva bene. Ma avevo da fare." © Charles Bukowski)

31/05/11

[SKETCH] Usurpatore! Cadrai, sotto i colpi della mia scure!

(E con questo chiudo i post sui nuovi disegni.)
Non sarebbe concluso, ma al momento proprio non mi riesce di finirlo. Capita.

30/05/11

[SKETCH] Per crescere sani e forti...

...randella un po' di stolti.
No, vabbè, scusate.

29/05/11

[CHIACCHIERE + OMAGGI] Due storie brevi

Un sabato mattina.
Due giovani (una lei e un lui, o un lui e una lei) sono al lavoro, ma la giornata è dannatamente poco vivace che qualcosa bisogna inventarsela assolutamente.
Lui prende allora un foglietto e una penna, come è solito fare anche nelle giornate più movimentate e in altri momenti, magari poco consoni.
Lei osserva.
Una volta concluso l'imbrattamento del foglietto da parte di lui con sketch di persone incazzate agitate e mostri e sangue e suore teppiste, lei esegue lo stesso lavoro, estrae dalla mensolina di fogli riciclabili un paio di ex-tronchi d'albero ed inizia a lavorare. Per scherzo, la prima cosa che crea è il ritratto del collega al suo fianco, forse memore del disegno fatto da lui su richiesta (insistente) di lei. Il tratto è semplice, ma la figura finale accende nel nostro protagonista maschile un certo compiacimento nel vedere quanto riesca a trascinare con l'attività del disegno.

***
Un altro sabato mattina.
Sempre gli stessi protagonisti.
Sempre la stessa metà giornata colma di noia.
Sempre lo stesso sviluppo: lui disegna, ma stavolta con un soggetto ben preciso, il Pinocchio più da incubo che abbia mai realizzato. *Cari lettori, posso già anticiparvi che non lo vedrete ora, ma soprattutto, che l'obbiettivo del nostro lui non ha avuto l'esito sperato.*
Questa volta, lei non aspetta che lui finisca, anzi, dopo essersi armata con gli strumenti necessari, realizza il suo Pinocchio sulla scia di quello del collega, anticipandone però le mosse. Tant'è che il nostro giovine protagonista maschile, vigliaccamente, seguirà le tracce di lei, trovandole decisamente più convincenti di quelle pensate fino a pochi momenti prima dalla sua mente.

10/04/11

[CHIACCHIERE] Three is a magic number

Allora ragazzo, cos'hai fatto in 23 anni di vita?
24.
Cosa?
24 anni, ormai.
Bè, non è che rende migliore la tua situazione. In ogni caso non fare il furbo, son 24 a settembre.
Oh.
Già. Quindi, che hai fatto fino ad ora?
Bè, ho portato a termine la scuola, tanto per cominciare. Di questi tempi non è una cosa buona?
No, mi sembra il minimo. Poi?
Bè, la mia situazione la sai... ora lavoro, sono occupato con due incarichi. Non fantastici dal punto di vista remunerativo, ma ehi, c'è della buona/ottima gente con cui condivido questa cosa.
Mh, ok. I tuoi lavori personali, invece? Come procedono la scrittura e il disegno?
Punto morto.
Cosa?
Hai capito bene, punto morto.
Che significa?
Che diavolo vuoi che significhi?? Che è da tempo immemore che non porto avanti un lavoro, che non mi esercito e che quindi non faccio progressi. Come lo chiameresti se non un "punto morto"?
Un punto morto.
Mpf. Comunque, la scrittura non è mai stata qualcosa di così importante tra i lavori personali. Buona come valvola di sfogo, poi per il resto rimane tutto in testa e finisce lì. Per i disegni invece va male. Credo di soffrirci maggiormente. Non c'è sviluppo e, anzi, penso di aver fatto seri passi indietro (realizzare solo scarabocchi sul posto di lavoro non è una scusante). No no, così non va. Non so come fare. Probabilmente non c'è soluzione, dovrei aspettare, forse. Ma a forza di attendere cosa mi rimarrà? Un bel senso di rabbia per aver perso così tanto tempo. Che poi, intendiamoci, la colpa è mia: sono io che mi bagnavo nelle lodi per il mio "talento" nel disegno, dando poco spazio all'apprendimento, lasciando il posto ad "estro e creatività". Ridicolo, semplicemente ridicolo. Mi sono affogato in un mare di presunzione.
Riflessione amara.
No, macché! Semplicemente la verità. Che teoricamente dovrebbe (potrebbe) spingermi a far di più. Ma mi manca una cosa.
Cosa?
Il tempo. E quindi siamo al punto di prima, il "punto morto".
Bè, ragazzo mio. Io sono solo te stesso che cerca di approfondire meglio la tua situazione, spingendoti a scrivere queste cose per cercare di comprenderle più a fondo. Di più non posso fare.
Si bè, non ne dubitavo. Ma tanto non c'è nulla da comprendere, quando scrivi di getto queste stupidaggini. Oh bè, sarà per la prossima volta.
(sketch eseguito al lavoro nella giornata di ieri. Non è che posso annoiarmi tutti i giorni, eh. Comunque fa cagare, è pieno di errori ed è colorato lammerda)